Pane tipo coccoietto, dalle forme stilizzate che
riproducono animali domestici (uccellini, pesci, ochette, coniglietti,
tartarughe, ecc.), con una o due uova incastonate nel cocoietto e
sostenuto da treccine di pasta incrociate.
Disporre in una terrina
la semola, lo zafferano, un mezzo bicchiere di latte e lievito.
Impastare con acqua tiepida salata e lavorare fino a nitidezza. Lasciare
riposare l’impasto per la lievitazione, poi tagliare i pezzi e formare i
coccoietti con la forma desiderata; inserire sulla parte centrale dei
coccoietti una o due uova intere con il guscio e sostenerle con una
treccina di pasta a croce. I coccoietti così formati vengono poi
decorati con lavorazioni sulla pasta, più o meno ricche, in maniera tale
da costituire in certi casi dei veri e propri ricami. Infornare e
cuocere come il pane.
La preparazione è manuale. Le attrezzature sono quelle tradizionali delle cucine casalinghe e dei laboratori di panetteria.
La
preparazione di questo pane avviene tradizionalmente nelle cucine
casalinghe, o nelle panetterie autorizzate. Il pane può essere
conservato per tre-quattro giorni in luogo asciutto (dispensa), senza
che perda la sua originaria fragranza.
Pane tipico preparato in
occasione dei festeggiamenti Pasquali, che aveva la funzione
dell’attuale uovo di Pasqua; le metodiche di lavorazione sono praticate
in maniera omogenea sulla base degli usi locali, protratti nel tempo e
conosciute da diverse generazioni.
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