Anicini
Biscotto
secco di forma allungata o romboidale, dello spessore di circa 2 cm,
croccante, di colore dorato più o meno scuro a seconda del grado di
tostatura a cui è stato sottoposto.
Per la preparazione dell’impasto amalgamare i seguenti ingredienti:
farina di grano duro, zucchero, strutto, lievito, liquore di anice, semi di finocchio selvatico.
Lavorare
a lungo le uova con lo zucchero e il liquore, fino ad ottenere un
impasto spumoso; aggiungere ora, poco per volta, la farina e lo strutto
che deve essere morbido; unire all’impasto il lievito ed infine i semi
di finocchio, precedentemente, lavati, asciugati e infarinati.
Lavorare
bene l’impasto e, una volta ben omogeneo, sistemarlo in una teglia unta
e, aiutandosi con le mani, dare una forma di un pane allungato. Con
questa dose si potranno ottenere diversi “pani allungati”.
Cuocere
nel forno alla temperatura di 200-220°C per 30 minuti. Ultimata la
cottura, lasciare raffreddare, quindi affettare formando fette di circa 2
cm di spessore, che si rimetteranno nel forno, per pochi minuti,
affinchè diventino
più o meno dorate e croccanti.
Nella tradizione
venivano preparati in occasione di matrimoni, battesimi e comunioni.
Per le occasioni importanti venivano decorati e ricoperti, in parte, con
la glassa bianca, oppure decorati con un disegno a zig zag.
La
tradizione vuole che gli uomini prediliggano questo dolce, in modo
particolare, perchè poco zuccherino e secco così da poter essere bagnato
nella malvasia o nel moscato. Nel Montiferru si preparavano gli anicini
per utilizzare il tuorlo, rimasto, dalle uova della ricetta dei
bianchini o degli amaretti.
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